Segnali di risveglio per il centro storico di Cleto, al via il Cleto Festival

La Calabria è forse una delle regioni d’Italia con il più grande numero di borghi in assoluto, dato incontrovertibile sia per conformazione geografia sia per densità territoriale e culturale.
Anche grazie a loro la Calabria negli ultimi anni è diventata meta di quanti vogliono trascorrere una  vacanza fatta di saperi, sapori e paesaggi incantevoli.
Non solo dunque le conosciutissime Tropea, Isola Capo Rizzuto  e Diamante ma anche tante altre bellezze nascoste meno conosciute ma ugualmente affascinanti e suggestive che hanno tanto da offrire in termini culturali e turistici  come ad esempio il borgo di Cleto a pochi minuti da Lamezia Terme.
Cleto è un bellissimo borgo in provincia di Cosenza con 1268 abitanti. La sua storia è legata ad eventi storici e leggende, ma soprattutto alle famiglie nobili che lo hanno posseduto; fa parte dei borghi più belli di questa regione tanto da essere stato scelto dal prestigioso istituto Nazionale dei castelli come meta da visitare nell’anno 2017.
La caratteristica principale di questo affascinante borgo è il centro storico, scavato in una gigantesca mole d’arenaria che lo rende un raro esempio di borgo rupestre, ralla cui sommità si erge l’imponente castello medievale.
Del castello oggi rimangono solo i ruderi dei muri perimetrali, il portale di epoca medievale e le torri dalle quali nelle giornate con poca foschia si può apprezzare un panorama suggestivo e persino ammirare le Isole Eolie.
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Come tutti i centri storici anche quello di Cleto si trova a fare i conti con il fenomeno dello spopolamento dovuto soprattutto ai vari cambiamenti sociali ed economici.
Cambiamenti che innescano inevitabilmente un’ emigrazione verso i grandi centri urbani capaci di compensare bisogni socio-economici.
Dove un tempo vivevano sarti, contadini e  famiglie nobiliari, la vegetazione con tutto quello che ne consegue ha avuto la meglio. Nel corso degli anni questo fenomeno aumenta sempre più tanto da ridurre il numero degli abitanti nella parte alta borgo a poche unità.
Anche l’abbandono però ha  il suo fascino come scrive Carmen Pellegrino del suo libro “Cade la terra “ .
“Anche lì dove non sembra esserci vita tra le pietre, dove non vive più nessuno in realtà la vita si nasconde e continua nelle forme che può”
E cosi è stato…
Il fascino dell’abbandono cattura lo sguardo e l’attenzione di un gruppo di famiglie bresciane che, dopo una visita occasionale decidono di acquistare case e di recuperarle in maniera eccellente.
A seguito di ciò e con l’avvento del turismo rurale, anche altri immobili vengono acquistati da qualche giovane locale che guarda con attenzione a quello che accade nella vicina Matera capitale europea della cultura nonché punto di riferimento per il turismo rurale.
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Altri  edifici invece sono stati acquistati chissà con quale intento…le voci che si rincorrono sono tante: forse diventeranno un grande albergo diffuso oppure  botteghe altrigianali ma a tutt’oggi si è fatto molto poco per convertire l’abbondono in opportunità e così ne consegue che tali strutture rischiano di sprofondare nella vegetazione. Purtroppo sono tanti i borghi che per svariati motivi rischiano di scomparire  ma qualcosa ci fa sperare che Cleto continuerà a resistere e fronteggiare la tendenza che vorrebbe questi luoghi destinati ad un futuro già scritto.
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Un avvenimento molto importante ha segnato la storia di questo borgo, è datato agosto 2011 anno in cui si è tenuta la prima edizione del famosissimo Cleto Festival. Si tratta di una rassegna culturale,  articolata su tre giorni di concerti, mostre e convegni, che ha riscosso un grande successo di pubblico. È stata ideata e promossa della locale associazione La Piazza  costituita da un gruppo di giovani Cletesi. Intorno al Cleto Festival  da subito è cresciuto un grande entusiasmo della popolazione locale che fin dalla prima edizione si è attivata in ogni modo a collaborare alla riuscita di questo evento.
Durante le varie edizioni del Cleto Festival sono state tante le personalità del mondo della cultura, del giornalismo e rappresentanti istituzionali che si sono susseguiti da Antonello Caporale al cooperante di Emengency Francesco Azzarà,  dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris all’ambientslista calabrese Francesco Cirillo, da imprenditori impegnati nel sociale come Vincenzo Linarelli del Consorzio Goel a Pippo  Callipo, dall’ex ministro Maria Carmela Lancetta al direttore della Lucania Film Commision Paride Leporace. Importanti musicisti si sono alternati nel corso degli anni sul palco del Festival come l’artista polistrumentista Baba Sissoko, l’arpista lucana Giuliana De Donno, Peppe Voltarelli e tanti altri altri.
Dal Cleto Festival si sono innescate tante energie dalle quali sono nate giornate di trekking urbano, corsi e seminari sulla musica tradizionale, giornate di sensibilizzazione su tematiche importanti come l’acqua pubblica nonché presentazioni di libri tra cui quella del primo testo interamente dedicato al borgo dal titolo “Cleto tra storia e leggenda” alla presenza del paesologo Franco Arminio.
Di Cleto si è parlato anche nel libro della Newton “101 cose da fare in Calabria” e inoltre il centro storico lo scorso anno è stato trasformato dal giovane regista calabrese Francesco De fazio nel set cinematografico del suo film dal titolo “Acherontia”.
Innumerevoli sono stati i fotografi che hanno scelto il borgo come oggetto di studio una tra tutte la giovane Nadia Lucisano che nell’edizione 2015  del Festival ha presentato un accurato lavoro sui borghi abbandonati di Calabria partendo proprio da Cleto. Autorevoli scrittori parlano di Cleto come l’antropologo e docente universitario Vito Teti che più volte si è soffermato sulla storia e le vicende del borgo. Nello scorso mese di maggio Cleto è stato oggetto di uno studio condotto dall’Università di Venezia di concerto con l’amministrazione Comunale e alcuni studiosi hanno “disegnato” un percorso molto interessante di sviluppo e promozione del borgo.
Quale sarà il futuro di  Cleto nessuno lo può sapere, l’auspicio è che questi luoghi possano continuare ad essere testimonianza della storia e delle tradizioni del borgo .
L’unico dato certo è invece che anche quest’anno, seppur con qualche difficolta logistica, dal 19 al 21 Agosto ci sarà il Cleto Festival con tutta la sua energia propulsiva che travolgerà ogni partecipante in una manifestazione differente e capace di far riflettere sul mondo che cambia.
Articolo a cura di Franco Roppo Valente
Per informazioni visita la pagina facebook del Cleto Festival

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