“U PANARU”, dal 7 al 20 dicembre alla galleria Vertigo di Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Vertigo Arte per la mostra che si inaugura sabato 7 dicembre.


Vertigo Arte si fa promotore, sotto le ricorrenze natalizie, di un’esposizione dal carattere identitario, rendendo omaggio all’antropologia culturale della Calabria. La rassegna “U panaru” vedrà coinvolti artisti legati alle attività di ricerca che Vertigo porta avanti nelle sue annuali programmazioni. Ventisette nomi che produrranno ventisette interventi su un oggetto (il “panaru”, appunto) legato alla civiltà contadina calabrese. Una rassegna curata dal critico d’arte Ghislain Mayaud, documentata da catalogo. L’esposizione rappresenta una utile occasione di promozione degli autentici contenuti storici ed antropologici calabresi, che si fanno oggetto di approfonditi studi di ricerca.

Gli artisti partecipanti sono: Salvatore Anelli, Caterina Arcuri, Angela Barbera, Renata Boero, Dario Carmentano, Lucilla Catania, Bruno Ceccobelli, Giulio De Mitri, Teo De Palma, M. Elena Diaco Mayer, Franco Flaccavento, Giovanni Leto, Oronzo Liuzzi, Ruggero Maggi, Alfredo Maiorino, Albano Morandi, Max Marra, Gianfranco Neri, Antonio Noia, Tarcisio Pingitore, Antonio Pujia Veneziano, Cloti Ricciardi, Emiliano Sacco, Giuseppe Salvatori, Leonardo Santoli, Gianfranco Sergio, Vincenzo Trapasso, Fiorenzo Zaffina.

Trasportata sotto il braccio del linguaggio, duramente urtata dalle smisurate scosse nel viaggio, dalla cugina Francia la parola “panier” (dal latino panarium) ritorna nelle terre della Calabria come “panaru”. Micro spazio teatrale del dono, simbolo per eccellenza della pancia della madre (il primo cesto è stata creato da una donna, ha modellato con cura una grande pancia di fango con semplice dignità posandola sulla superficie desolata dell’eterno) e della salvezza di Mosè dalle acque, “u panaru,” colmo di presenti aspetta la mezzanotte sotto l’albero decorato. Da Lamezia Terme a Cosenza sfiorando la nevicata Sila Grande, dopo “Epifanico” (2007), “Lettera a Babbo Natale” (2009), “Nevica nella Dimora” (2008) e “Stella Cometa” (2011), “U Panaru” salda un fortunato ciclo natalizio. Come nelle “Scatole in valigia” di Marcel Duchamp, le plein créatif colma l’impaziente visitatore. Le “Panier mystérieux” arriva nello studio dell’artista già imbevuto di speranza. Segnato e farcito dal linguaggio, “u panaru” in vimini sarà esposto seguendo le precise indicazioni di istallazione dell’autore. Si tratterà di “mettere in scena” nel consueto rigore espositivo i segnali mandati nel o dal cestino per ridonare un senso delle molteplici e sincroniche esperienze dei 27 artisti presenti.

Ghislain Mayaud

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