Aieta è il quarto “borgo più bello d’Italia” nella provincia di Cosenza

Aieta quarto borgo più bello d'Italia nella provincia di Cosenza

Aieta è uno dei più piccoli e caratteristici centri dell’Alto Tirreno Cosentino il cui territorio è parte integrante del Parco Nazionale del Pollino. Il suo paesaggio montano ricco di sentieri sale fino ai 1462 metri del Monte Ciagola e dall’alto contempla l’azzurro mare del Golfo di Policastro. Il centro storico, situato a circa 12 km dalla costa, ad un’altezza di 524 metri, conserva tracce indelebili del suo glorioso passato: il Palazzo Nobiliare del XVI sec., nato ampliando e ristrutturando il turrito castello medievale appartenuto alla gloriosa famiglia dei Loyra, sovrasta l’abitato con la sua mole al tempo stesso imponente e elegante, la Chiesa Madre di S. Maria della Visitazione sulla piazza principale con gli splendidi affreschi, i resti del Convento di S. Francesco d’Assisi alle porte del paese, la stretta e profonda “Valle dei Mulini” sul torrente Tronaturo e gli artistici Portali in pietra dei Palazzi Signorili che sorprendono il visitatore lungo gli stretti vicoli dei quartieri più antichi del centro.

Ma l’abitato antico di Aieta è il fulcro nobile, lo specchio fulgido di un ambiente agricolo montano ancora intatto e ricco di fascino che lo avvolge.

L’arco di montagne che coronano il territorio dal Monte Calimaro (896 m.), ai Monti Curatolo e Rosello (1030 e 1149 m.), al Monte Ciagola (1462 m.) per finire col Cozzo Petrara (1142 m.) che si affaccia sul mare di fronte all’Isola di Dino, infatti, conserva ancora, insieme a boschi di querce e faggi, i segni indelebili di un’agricoltura pionieristica che ha ricavato piani coltivabili e aie fin quasi sulle loro vette plasmando in maniera unica l’ambiente.

Cereali, legumi, ortaggi e la trasformazione dei prodotti dell’allevamento sono le materie prime che da questo ambiente incontaminato arrivano sulle tavole nei piatti tipici della cucina aietana: pasta fatta a mano condita con i fagioli poverelli bianchi o con i ceci o ancora con sugo di carne di maiale, l’arrosto di capretto, i formaggi,  il prosciutto e gli altri insaccati.

Ma Aieta è anche un paese che guarda al futuro con rinnovata fiducia, forte delle sue tradizioni e della sua storia.

Se nel territorio stanno nascendo nuove aziende agricole e agriturismi che intendono inserirsi nei mercati del moderno turismo enogastronomico, il Palazzo Rinascimentale è sempre più ricercato quale contenitore culturale per mostre d’arte, d’artigianato e iniziative di livello internazionale e su un suo intero piano è in fase di allestimento il Museo Virtuale d’Aieta (MU.VI.D’A). L’istituzione ha la funzione di raccontare con tecnologie contemporanee e attraverso contenuti multimediali, immagini, animazioni e videoproiezioni in alta definizione su schermi di cristallo olografici sensibili al tocco, la storia e la vita del paese.

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