Le zeppole di San Giuseppe

A San Giuseppe non possono mancare le caratteristiche e tradizionali zeppole.

Zeppole

L’origine di questi dolci, tipicamente meridionali, non è del tutto chiara; probabilmente napoletana, risale forse all’inventiva delle suore di San Gregorio Armeno. Le prime indicazioni scritte si trovano sul trattato di cucina di Ippolito Cavalcanti, nel 1837.

Rigorosamente fritte (altrimenti non sono più zeppole, ma bignè), si preparano con modalità diverse di zona in zona. Questa è una delle ricette cosentine:

  • 150 gr. di farina 00
  • 70 gr.di burro
  • 250 ml. di acqua
  • 5 uova
  • mezzo cucchiaino di sale
  • un cucchiaio di vino moscato o marsala

Portare ad ebollizione l’acqua con il burro ed il sale; appena prende il bollore togliere dal fuoco e versarvi dentro di colpo le farine setacciate e mescolare.
Rimettere sul fuoco continuando a mescolare vigorosamente fino a quando l’impasto si staccherà sfrigolando dalle pareti del tegame.
Lasciare intiepidire, poi aggiunger  il vino e le uova, uno alla volta, per ottenere un impasto liscio e vellutato, di consistenza morbida.
Formare con la sac à poche dei cerchi di circa dieci cm. di diametro su un mestolo forato ed immergerlo in olio bollente.

Zeppole vuote

Scolare appena dorate, lasciare raffreddare poi farcire con crema pasticcera e guarnire con un’amarena sciroppata.

Per chi non vuole sentirsi troppo in colpa, segnalo comunque anche la cottura in forno: dopo aver realizzato i cerchi sulla teglia coperta da carta forno, infornate a 170° fino a doratura.

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