Le personalità illutri di Mangone: Padre Macario Gambini

Nato nel 1701 a Mangone da una famiglia benestante, pervaso da una fede incommensurabile fin dalla tenera età, si dette allo studio della teologia dove eccelse. La religione fu il suo motivo di vita consegnando questa nelle mani del Signore indossando il saio dell’Ordine francescano dei Minori. In esso ricoprì cariche importanti dapprima come grande Predicatore, poi come Lettore (il Lettore aveva il compito di istruire i giovani monaci allo studio di filosofia, teologia e alla predicazione).

Partecipò alla “Congregazione straordinaria” indetta dal Provinciale Padre Gabriele da Orsomarso, tenutasi a Saracena il 12 gennaio del 1740 per la riorganizzazione dell’Ordine, come Custode Generale. Organizzò la partenza per la partecipazione al Capitolo Generale che si tenne a Roma il 3 giugno dello stesso anno insieme a Padre Emanuele da Morano Calabro. Nel settembre 1740 poiché stava per ultimare il triennio di provincialato, Padre Gabriele, fu autorizzato ad indire il Capitolo Provinciale per l’elezione del successore che si tenne il 21 ottobre del 1740 nel convento di Orsomarso. Quel giorno, tra la soddisfazione generale fu eletto come Provinciale Padre Macario da Mangone.

Uomo intelligente, amato e stimato da tutti. Volle dare durante il suo provincialato, una sua impronta personale. Incrementò gli studi organizzando meglio gli “studentati” dando loro i Lettori più preparati della provincia. Era un perfezionista e, per il buon andamento della provincia, tenne molte “congregazioni” con soddisfazione di tutto l’Ordine. Ma il 10 maggio del 1742, con grande stupore di tutti convocò a Morano il “Capitolo di Conferma” dove rinunziò “fortiter” alla conferma del suo provincialato.

Padre Macario abdicò dopo soli 18 mesi e 20 giorni. Quali furono i motivi di rinuncia non si seppero mai. L’unica supposizione credibile fu che in quel periodo raccoglieva materiale sulla vita del Beato Angelo di Acri per pubblicare poi un manoscritto e per far ciò aveva bisogno di tempo e quindi non poteva espletare con coscienza l’incarico di Provinciale. Nel 1743 fu teologo personale del Cardinale Petra. Nel 1750 pubblicò La vita del gran servo di Dio Padre Angelo di Acri. Il 4 Luglio del 1755 fu eletto nuovamente Provinciale nel Capitolo tenutosi a Castrovillari. Questa volta portò a termine il mandato. Morì nel 1764.

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