La città di Rossano e il Codex Purpureus Rossanensis

Con Scopri La Calabria oggi vi porto a Rossano Calabro ridente cittadina sulla costa Jonica, suddivisa dalla zona marina (il lungomare Sant’Angelo) e il vecchio centro storico, un fitto agglomerato di case su un’altura collinare tutta coperta di bellissime piante di ulivo che raggiungono a valle tra fiumiciattoli e pianure, coltivazioni di agrumi e liquirizia.

La città fondata dagli enotri intorno al XI sec. a.c. visse il suo momento di gloria tra il 540 e il 1059, sotto il dominio dei bizantini infatti acquistò un notevole valore storico, culturale e sociale, valore che ritorna in auge ancora oggi grazie al Codex Purpureus  Rossanensis, riconosciuto il 9 ottobre 2015, dall’ UNESCO, Patrimonio Universale dell’Umanità, nella categoria “Memory of the World”.

Ma da dove proviene il Codex e perché si trova a Rossano?
Con molta probabilità proviene dalla Siria, poiché è stato realizzato in uno dei centri di attività scrittoria di matrice bizantina, riconosciuto dalla maggior parte degli studiosi in Antiochia di Siria. A Rossano, probabilmente è venuto durante le lotte iconoclaste, allorquando, durante l’invasione dei turchi, molti religiosi della Palestina si ritrovarono sull’altra sponda del Mediterraneo, dove trovò terreno fertile la diffusione del bizantinesimo.

Che cosa è e cosa contiene il Codex?
Il codex è un evangelario greco miniato che contiene l’intero Vangelo di Matteo, quasi tutto quello di Marco, e una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli. Le sue origini risalgono tra il V e il VII secolo e presumibilmente  doveva certamente contenere tutti  e  4 i Vangeli in uno o due volumi, ma degli altri non è stata trovata alcuna traccia.

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Per il  fatto di essere costituito da 188 fogli (e 376 pagine) di finissima pergamena purpurea il Codex è considerato il più prezioso dei 7 codici purpurei miniati oggi esistenti al mondo.  Ritrovato nel 1879 all’interno della sacrestia della Cattedrale di Maria Santissima Achiropita di Rossano, Il manoscritto riporta testi vergati in oro ed argentoed è impreziosito da 14 miniature, che illustrano i momenti più significativi della vita e della predicazione di Gesù.

Restoration of 'Codex Purpureus Rossanensis'Foto da Il Quotidiano del Sud cliccando le foto del restauro

Attualmente, dopo i lavori di restauro avvenuti nel 2012 presso l’istituto Centrale per il restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma il Codex è custodito nel Museo Diocesano di Rossano dove il suo percorso conoscitivo si sviluppa in 3 delle 5 sale; in due sale propedeutiche si può conoscere la provenienza e l’importanza  mondiale del Codex attraverso la visione di un video di durata di 13 minuti e l’accesso a browser multimediali narranti le sue più importanti caratteristiche.

La terza sala è la stanza Codex dove è esposto il prezioso manoscritto e dove attraverso supporto multimediale o di guide turistiche vengono raccontate ogni singola riga e ogni miniatura.

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Attualmente  è possibile ammirare le miniature della Parabola delle dieci Vergini, la lavanda dei piedi e l’ultima cena, ma ogni anno possono essere ammirate miniature diverse poiché per mano degli “addetti  ai lavori” il Codex viene sfogliato ed esposto in una nuova versione.

Il centro storico di Rossano e tutto il nostro territorio dal 2015 si è arrichito di questo enorme patrimonio culturale da non perdere pertnato invito chiunque a visitare il Museo Diocesano ivi si trova.

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