Da Acri a Sibari le cose da vedere assolutamente

Alle porte della Sila visitiamo Acri, scendendo verso il mare jonio i paesi Arbëreshë, Vaccarizzo, San Demetrio Corone e lungo i tornanti fiancati da fichi d’india ed olivi secolari si scorge Corigliano Calabro, limitrofo Rossano, senza dimenticare l’antica Magna Grecia di cui troviamo ancora resti archeologici. Lungo il tragitto vi indicherò le 10 bellezze da non perdere per conoscere meglio il nostro territorio.

1. Acri: Basilica del Beato Angelo e Museo MA.CA.

La Basilica del Beato Angelo (che verrà proclamato Santo il 15 Ottobre), edificata nel 1898 e voluta da Padre Giacinto Osso di Belmonte in onore della figura del Beato Angelo indiscusso modello di Santità che qui ebbe i suoi natali. Nell’edificio è disposta l’urna dove riposa il corpo del Beato Angelo ed il mantello restaurato.

Urna contenente il corpo del Beato Angelo D'Acri

Palazzo Sanseverino – Falcone costruito tra il 1707 ed il 1717- ospita dal 2006 il Museo MA.CA. che espone in 11 delle sue 30 sale la collezione delle opere dell’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo.

Un-interno-del-Museo-MACA-di-Acri

2. Vaccarizzo Albanese: Il Museo dei costumi Arbereshe 

Il Museo dei costumi Arbëreshë ha sede a Palazzo Cumano, uno dei più antichi del paese. Il palazzo ospita, nelle ampie sale ristrutturate, l’esposizione permanente degli splendidi costumi di gala, di mezza gala e giornalieri, di numerose comunità Arbëreshe. Oltre al costume di Vaccarizzo si possono, infatti, ammirare quello di Frascineto, Farneta, San Demetrio Corone, Piana degli Albanesi, Santa Sofia d’Epiro e Spezzano Albanese.

Museo costume arbereshe

3. San Demetrio Corone la Chiesa di Sant’Adriano

Capolavoro d’arte del XI e XII secolo il pezzo forte è il pavimento ove i 4 mosaici presentano altrettante scene. Un leone e un serpente che si contendono una preda, un serpente che si avvolge su se stesso un serpente che disegna un otto e un felino.

Mosaico Chiesa San'Adriano -Il felino4. Corigliano Calabro Castello ducale

Meravigliosa fortezza costruita tra il 1100 e il 1800 dal Guiscardo in epoca normanna e dimora per ultimo del barone Compagna. Ferme nel tempo le sale del castello sono ricche di quotidianità, vasellami e suppellettili della vita del barone.

Castello Ducale Corigliano Calabro

5. Rossano Calabro: Monastero del Patire Codex Purpureo e Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”

Tra la contrada rurale di Piragineti e la città di Corigliano Calabro nei primi dell’anno mille San Bartolomeo da Simiri fondò il Monastero Di Santa Maria Nuova Odigiatria o del Patire ove un vero capolavoro è il tappeto musivo pavimentale interno del XII secolo. Presenta infatti mosaici riproducenti soggetti particolari tutti di straordinaria policramia ottenuta con tessere ricavate da pietre locali o ciottoli di fiume.

Castello Ducale Corigliano Calabro

La Rimini del Sud, così detta per le comuni origini bizantine, Rossano negli ultimi anni si è arricchita da una indiscussa opera di inestimabile valore mondiale, il Codex Purpureo, è un manoscritto onciale greco del VI secolo, contenente un evangeliario con testi di Matteo e Marco. Nell’ottobre del 2015 è stato riconosciuto quale Patrimonio dell’umanità.

Sempre nella Bizantina è di memoria la storia di una nobile famiglia dedita sin dal 1500 alla raccolta e alla vendita della radice di liquirizia, la famiglia Amarelli. Attualmente è possibile visitare il primo impianto proto-industriale detto “concio” aperto nel 1731 per l’estrazione del succo dalla radice di liquirizia, e aperto al pubblico come Museo della liquirizia “Giorgio Amarelli”.

Museo della Liquirizia

6. Parco Archeologico della Sibaritide

E qui che siamo lungo le spiagge del mare Jonio culla della Magna Grecia ove persiste il Parco Archeologico dell’antica Sibari, si tratta del sito di una delle più ricche e importanti città greche fondate alla fine dell’VIII secolo a.C. I reperti degli scavi sono conservati nel Museo archeologico nazionale della Sibaritide.

Museo Archeologico Sibari

 

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