Cosenza tra monumentalismo e razionalismo

In occasione della terza edizione delle Invasioni Digitali abbiamo organizzato in ricordo dei 70 anni della Liberazione dell’Italia, una visita guidata con un percorso che potesse far conoscere alla gente quella parte della città che si è sviluppata a partire dagli anni ’20 fino agli ‘40 del 900, grazie all’approvazione del progetto dell’Ingegnere Camposano prima ed in seguito dell’Ing. Gualano. L’invasione è cominciata davanti il Municipio della città, inaugurato nel 1959, che sorge nel quartiere del Carmine, dove in passato vi era l’antico ospedale dell’Annunziata di Cosenza.

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Il percorso ha previsto una breve tappa davanti la nuova Chiesa di San Nicola, inaugurata nel 1961, il cui progetto fu affidato all’architetto romano Vittorio Ballio Morpugo. La vecchia chiesa di San Nicola sorgeva in Piazza Tommaso Campannella e fu demolita per ampliare l’attuale strada di Via Sertorio Quattromani. Subito dopo, la visita ha previsto una breve sosta davanti il Complesso dei Domenicani che inaugurarono la loro Chiesa nel 1468. Gli Invaders hanno continuato il loro percorso in Piazza Crispi che nel 1934 fu ornata, davanti al Palazzo delle Poste, di una fontana monumentale con un cavallo alato da una lato e con la statua del giovane Balilla che lancia il sasso dall’altro lato.

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Dopodiché il tour è proseguito sul Lungo Busento August Von Platen, dedicato al poeta del Romanticismo tedesco, famoso per aver scritto una Poesia dedicata ad Alarico e tradotta da Giosuè Carducci in italiano “La tomba nel Busento”.

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Il percorso ha previsto una tappa al Cinema Italia, vecchio Cinema Teatro della G.I.L (Gioventù Italiana del Littorio), che rappresenta una delle poche testimonianze della scuola architettonica razionalista, espressione dell’epoca fascista.

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Subito dopo tutti i partecipanti hanno continuato la visita passando dal quartiere della Riforma, chiamato così per la presenza della Chiesa del SS. Crocifisso della Riforma che appartenne prima ai Frati Riformati e successivamente ai Cappuccini. Il percorso si è snodato lungo via Vittorio Veneto, una strada che come molte altre vie presenti in città, ricorda la famosa battaglia di Via Vittorio Veneto, passando dal nuovo edificio delle Poste e Telegrafi inaugurato nel Giugno 1965. Il gruppo ha continuato la visita alla famosa “Scalinata dei Due Leoni” completata nel 1930. Fu chiamata così per la presenza delle due bestie in cemento realizzate dal Cementista Francesco De Rose. Questa scalinata a terrazze era rilevante perché allacciava e ancora oggi collega Via Isonzo alla sovrastante Via Roma. In seguito il gruppo si è fermato davanti la Casa Littoria Michele Bianchi, sede del PNF, progettato in cemento armato dall’Ing. Mancini, forse l’unico esempio di stile imperiale in città. Davanti al palazzo sorge la Piazza XXV Luglio costruita su 2 Livelli. Al centro della prima, vi è un monumento dedicato a Ciardullo, in onore del poeta dialettale Michele De Marco, nato a Perito di Pedace, autore di molte poesie e poemi tra cui “Jugale”. La piazza fu intitolata in un secondo tempo all’operaio socialista Paolo Cappello, ucciso da una squadra fascista nel 1924.

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L’edificio solo dopo la secondo guerra mondiale divenne una scuola ad indirizzo professionale intitolata ad Antonietta Nitti, una delle promotrici in Italia di questa scuole.

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Una delle ultime tappe ha previsto la visita alla Chiesa di Santa Teresa del bambino Gesù voluta nel 1928 e sostenuta grazie al contributo dei fedeli. La costruzione riprese nel dopoguerra con uno stile monumentale, anticipato da una scalinata.

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Il percorso si è ultimato osservando uno degli stemmi della città di Cosenza al centro del largo Elisa Bilotti e facendo una foto ricordo dell’Invasione compiuta alla fontane Musicali in Via Arabia decorate dai 4 Paracarri di Pietro Consagra.

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